Accoglienza Pellegrina
in memoriam

in memoriam

GIUSEPPE MANCINO

La notizia ci ha colpiti come un fulmine: Giuseppe, il nostro caro amico hspitalero, se n’è andato all’improvviso a soli 57 anni, camminando verso il cielo e lasciandoci increduli a contemplare questa triste realtà. Era passato poco più di un mese da quando eravamo tutti insieme noi ospitalieri italiani all’incontro annuale di Valpromaro.

Giuseppe era di Palermo e a 18 anni era entrato nell’arma dei Carabinieri trasferendosi in un primo tempo al nord e poi per trent’anni a Camaiore, in Toscana, come vice-comandante. Era dovuto andare in pensione prima del tempo per combattere un nemico dai mille volti che era riuscito a sconfiggere. Poi si era messo nuovamente al servizio della comunità come volontario della Protezione Civile prestando assistenza nei paesi colpiti dal terremoto del 2016. Una vita intera dedicata anima e corpo al prossimo. Nel tempo libero aveva iniziato a percorrere cammini in Spagna e in Italia e non aveva resistito al richiamo dell’ospitalità. Oltre ad essere hospitalero, dal 2015 era referente dell’ostello di Valpromaro e dal 2018 faceva parte del gruppo di formatori nei corsi per nuovi ospitalieri.

GIGI BORTOLOTTI

Gigi amava la solitudine e in silenzio se n’è andato. Aveva una famiglia e molti amici e, fin da quando eravamo giovani infermieri, rifletteva sulla unicità dell’esistenza di ogni persona. Pur sostenendo che “nella vita si è sempre soli” ha saputo donare alla sua professione anni di impegno sindacale e organizzativo credendo nel ruolo dell’infermiere nella salute della comunità. Professionalmente sapeva rendere semplici situazioni complesse.
La nostra amicizia, intervallata da lunghi silenzi, riprendeva facilmente il filo della continuità. L’intimità dei nostri racconti ci permetteva di guardarci vicendevolmente con stima. E fu così che lo rincontrai al corso per ospitalieri di Filattiera. Solitario anche per me.
Ha continuato a fare ospitalità in Italia con Accoglienza Pellegrina e volontariato nella Caritas della sua comunità. Il suo ultimo messaggio prometteva una visita che mi doveva, l’ho immaginato scriverlo con la stessa risata che accompagnava le nostre stupide affermazioni sulla vita.
Ti aspetto Gigi.

JESUS

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SALVATORE CORRADO

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